Uomo colto da infarto a Roseto Capo Spulico, salvato dall’Elisoccorso.
In un territorio depauperato dai tagli sulla sanità, è bello poter raccontare la storia di D.D., un uomo di 61 anni originario di Oriolo e residente a Roseto Capo Spulico, veniva colpito da un infarto acuto, miracolosamente salvato dal personale medico.
Tutto è successo nella mattinata di martedi, intorno alle 10:50, nei pressi della caserma dei Carabinieri, quando l’uomo accusa dei forti dolori al petto che si irradiavano lungo gli arti superiori. I sintomi manifestati dal paziente hanno destato preoccupazione nei presenti, i quali si sono prodigati nel prestare le prime cure. La situazione però in pochi secondi è precipitata, tanto da spingere i familiari ad allertare tempestivamente il 118. All’arrivo sul posto dell’ambulanza, il medico ha capito subito che si trattava di un infarto acuto del miocardio. Diagnosi confermata dall’elettrocardiogramma effettuato sull’ambulanza medicalizzata, immediatamente trasmesso all’U.T.I.C. dell’Ospedale di Cosenza. Vista la gravità del quadro clinico, gli uomini del 118 hanno chiamato l’elisoccorso per condurre il paziente presso il nosocomio di Cosenza, dove l’equipe medica aveva preparato la sala operatoria. Il delicato intervento di angioplastica d’urgenza è stato fondamentale per salvare la vita a quest’uomo, così come è stata fondamentale la tempestività nel prestare i primi soccorsi.
Sono questi gli esempi di buona sanità di cui vorremmo siano piene le pagine dei giornali. E’ triste dover raccontare di ospedali che chiudono e di ambulanze costrette a rimanere al palo perchè senza freni. Una situazione paradossale se si pensa all’enorme bacino d’utenza rappresentato dall’Alto Ionio, costituito anche da località montane e impervie per cui in caso di malore non si può fare altro che richiedere l’intercessione celeste. Gli esempi di buona sanità non mancano, a dimostrazione che anche in questo lembo d’Italia esistono professionisti capaci, che svolgono il proprio lavoro con passione. L’augurio è che, nonostante la scarsa disponibilità di personale e attrezzature, si possa parlare sempre più spesso di esempi di buona sanità come questo, di quella sanità che può salvare la vita…di tutti…
di Giovanni Pirillo