Trivellazioni, Roseto dice “NO”. Emessa ordinanza per fermare le trivelle
Continua il braccio di ferro che vede contrapposti da un lato le lobby del petrolio fiancheggiate apertamente dal Governo e dall’altro i Comuni, le Associazioni, i cittadini dell’Alto Jonio Cosentino. Sebbene, di fatto, questa è diventata una lotta tra Davide e Golia, così come nella narrazione biblica, non è sempre detto che sia il gigante a dover schiacciare il più piccolo. Ed è con questo spirito che il territorio sta portando avanti la dura battaglia per difendere il proprio mare, la propria terra, contro chi, solo per denaro, vorrebbe distruggerla.
Il Comune di Roseto insieme ad altri comuni limitrofi della costa ionica, provano ad allontanare lo spettro delle trivellazioni mettendo in campo ogni mezzo in loro potere per cercare di proteggere la propria terra e i propri cittadini.
Il Sindaco Rosanna Mazzia, così come altri sindaci dell’Alto Jonio, ha emesso un’ordinanza per far valere il principio di precauzione contro le istanze di ricerca di idrocarburi nel nostro mare.
Il provvedimento preso dalla Prima Cittadina della Città delle Rose, analizza minuziosamente i rischi derivanti da questo tipo di attività, che provocherebbe danni devastanti e irreparabili non solo all’ecosistema marino, ma anche alle risorse paesaggistico-territoriali, all’intero indotto economico, e soprattutto alla salute e alla sicurezza dei cittadini.
“Considerato che – si legge nell’ordinanza – le autorizzazioni ministeriali già rilasciate per consentire le ricerche di idrocarburi nel Mar Jonio prospicente il Comune di Roseto Capo Spulico possono di fatto pregiudicare lo sviluppo del territorio a forte vocazione turistica, eco-sostenibile, con agricoltura intensiva e bellezze archeologiche, naturalistiche e paesaggistiche, che sarebbero fortemente compromesse, oltre a costituire fonte di inquinamento acustico marino, diminuzione del pescato con conseguente danno economico, deprezzamento del patrimonio immobiliare, rilevante e potenziale danno alla salute edi cittadini in merito all’uso di sostanze chimiche utilizzate dalle compagnie petrolifere e al potenziale sversamento di idrocarburi in mare, oltre all’assenza di studi scientifici in grado di escludere qualsiasi danno alla salute dei cittadini conseguente alla ricerca di idrocarburi con il metodo dell’Air-Gun e/o di pericolosità per la loro incolumità.
Che l’avvio dei lavori di ricerca autorizzate con decreto ministeriale n. 000122 del 12.06.2015 costituisce di fatto un pericolo imminente e irreversibile che può compromettere lo sviluppo economico, la crescita del territorio e la salute dei cittadini, con decorrenza immediata e per quanto di competenza, ordina il divieto e/o la sospensione,nel proprio territorio e nel bacino Jonico antistante, dell’esecuzione di ogni lavoro di installazione di macchine e/o attività presupposta, connessa e consequenziale alla ricerca di idrocarburi solidi e gassosi e collegate all’attività di ispezione e trivellazione”.
L’ordinanza emessa dal Sindaco Mazzia rappresenta un segnale forte dato dal Comune di Roseto in contrapposizione alla scelta del Governo, con il decreto “Sblocca Italia”, di trivellare nel Mar Jonio. La battaglia è ancora molto lunga, e mai come in questo momento è necessario mostrare unità di intenti e coesione tra le istituzioni e i cittadini. Difendere il nostro mare è un nostro diritto, impedire che lo distruggano sarà il nostro dovere.
di Giovanni Pirillo