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Roseto Capo Spulico - Virtual Community

Roseto in Ginocchio devastata dal Maltempo. Chiuso il Lungomare!

Il ciclone Nettuno mette in ginocchio l’Alto Ionio. Da Rocca Imperiale a Villapiana, il bilancio dei danni lasciati dalla perturbazione, che da sabato sta interessando tutto il centro-sud, è in continuo aumento, un bilancio che rischia di salire vertiginosamente con il passare delle ore.

La pioggia incessante, le forti raffiche di vento, il mare in tempesta e i torrenti in piena stanno devastando l’intero territorio.

Il quadro dell’alto ionio cosentino travolto da Nettuno è quantomai preoccupante, in tutti i comuni si registrano situazioni di estrema criticità, con strade interdette al traffico per via delle abbondanti piogge e numerose famiglie completamente isolate a causa della piena dei fiumi.

A Roseto, la forza del mare sta erodendo pericolosamente l’arenile, creando danni agli stabilimenti balneari della costa, oltre che alla viabilità e alla sicurezza stessa del lungomare, sul quale insistono numerose attività commerciali e abitazioni.

Questa situazione ha costretto il sindaco Durso, così come molti suoi colleghi del territorio, ad interdire l’accesso al lungomare nelle zone più a rischio. Chiusa al traffico a causa di evidenti segni di cedimento anche la strada che congiunge la località Civita al Centro Storico della Città delle Rose.

Continua a piovere incessantemente su Roseto, così come è incessante il lavoro dell’ufficio tecnico del comune di Roseto, dei suoi uomini e di tutto il personale che si è prodigato e si impegna costantemente nelle opere di prevenzione e protezione del territorio.

A scopo cautelativo è stato chiuso al traffico il tratto di Lungomare compreso tra il Castello e La Vela, mentre si consiglia di non transitare sul lungomare e di adottare ogni cautela qualora si fosse costretti a percorrerlo.

Nella giornata di domani le scuole resteranno chiuse.

 

Ovviamente vi terremo aggiornati sull’evolversi della situazione meteorologica che sta colpendo Roseto e l’Alto Ionio e rinnoviamo l’invito alla massima prudenza.

 

di Giovanni Pirillo

 

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